I BORGHI PIù BELLI D’ITALIA

GRADARA

nel 2018 Gradara è stata riconosciuta come il Borgo dei Borghi, il più bello d’Italia!

Questa magnifica cittadina medioevale sorge sul crinale di un colle, visione decisamente suggestiva per chi percorre la superstrada adriatica o la statale ad essa affiancata.

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URBINO

Urbino, capoluogo con Pesaro della provincia di Pesaro e Urbino nelle Marche.

Fu uno dei centri più importanti del Rinascimento italiano, di cui conserva appieno l’eredità architettonica. Dal 1998 il suo centro storico è patrimonio dell’umanità UNESCO.

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FRONTINO

Frontino appartiene alla Comunità Montana del Montefeltro e all’area del Parco naturale del Sasso Simone e Simoncello. Protetto alle spalle dal monte Carpegna, il borgo gode di scorci panoramici e della vista su un orizzonte senza fine.

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MERCATELLO SUL METAURO

Il borgo, che fu tra i castelli più importanti dell’antica regione della Massa Trabaria, ha mantenuto nel nucleo storico parte dell’aspetto medioevale, caratterizzato da una cinta murata protetta dal solco dei due corsi d’acqua, il Metauro e il torrente S. Antonio.  TUTTE LE INFO QUI


N.B. Per visitare questi borghi, i nostri ospiti avranno la possibilità di richiedere delle visite guidate personalizzate!

BARCO DUCALE, PRESTIGIOSO COMPLESSO MONUMENTALE A POCHI METRI DAL NOSTRO BOUTIQUE HOTEL

Il Barco Ducale è situato a nord-ovest della città, a 200mt dalla nostra struttura. Fondato nel 1465 per volere di Federico da Montefeltro, era uno dei luoghi preferiti di Francesco Maria II della Rovere. Misura circa 1200 mq per piano, per due piani più un piano interrato adibito a cantina.

All’interno si trovava un piccolo convento trecentesco di frati francescani minori. La struttura offriva al Duca una possibilità di ristoro spirituale oltre che di svago fisico. È collegato al Palazzo Ducale da un fiume che cavalieri e dame risalivano in barca.

La struttura, a causa della vicinanza al fiume, cominciò a presentare problemi strutturali, tanto che nel 1719 una parte del convento crollò. Si decise così di demolire la struttura e riutilizzare il materiale per il nuovo edificio. Oggi è sottoposta ad un lungo e meticoloso lavoro di restauro, già completato all’esterno, che la riporterà all’originario splendore. Durante i lavori sono stati riportati alla luce affreschi risalenti al 700, tra cui un’“Ultima cena” del pergolese Gianfrancesco Ferri. È sede delle attività e dei laboratori di ceramica e di artigianato artistico del Museo Civico, in collaborazione con l’Associazione Amici della Ceramica, e di un laboratorio musicale.

Come ogni estate, domenica 9 luglio torna in passerella la quarta edizione di Miss Barco. A presentare la serata come sempre Nino Palombaro e a mettere un po’ di pepe alla serata la bellissima illusionista Elena Roggi. Ad animare il tutto ci penserà la nostra giuria, tra cui ancora in carica Saida Habibi che premierà la nuova Miss per l’atteso passaggio di corona. E’ un’occasione per passare una bella serata al fresco in un bel posto e assaggiare i buonissimi e famosi “crostoli Urbaniesi” preparati dalle nostre donne in cucina.

 

Cosa fare a Urbania: il cimitero delle mummie!

Un pizzico di brividi! Oggi vi proponiamo,  tra le cose da fare assolutamente a Urbania, la visita alla Chiesa dei Morti, dove 18 corpi mummificati naturalmente vengono visitati e studiati da curiosi di tutto il mondo!

Le mummie di Urbania: un miracolo naturale

La chiesa dei Morti, o Cappella Cola fino al 1836, a Urbania, conserva al suo interno il cosiddetto cimitero delle mummie. Scoperti 2 secoli fa, i corpi di 12 uomini e 6 donne sfidano ancora oggi le leggi della natura. Si tratta di un fenomeno di mummificazione naturale, ma tanti anni fa erano considerati corpi fatati per l’eccezionale stato di conservazione.

La tale condizione di integrità, organi e apparati interni compresi, si deve alla conformazione climatica e geologica di Urbania che hanno prodotto una disidratazione dei tessuti grazie alla ventilazione costante, a alla protezione successiva da muffe naturali.

Il cimitero delle mummie di Urbania e i registri

Grazie ai verbali della “Confraternita della Buona Morte”, registrati dalla chiesa, di ognuna è possibile sapere la storia personale: vi è una giovane donna deceduta di parto cesareo, un giovane accoltellato, oppure la mummia dello sventurato che fu sepolto vivo in stato di morte apparente.

Sfortunatamente i reperti non sono mai stati sottoposti alla datazione al carbonio.

Attualmente si trovano esposte dietro la cripta dell’altare maggiore della chiesa e sono visibili al pubblico.

Sono ancora sono molte le domande che ruotano attorno a queste mummie, tanto da destare interesse e attirare turisti da tutto il mondo.

Crediti immagine in evidenza: urbania-casterdurante.it

Sotto riportiamo un servizio di Rai Uno dedicato al custode delle mummie e che ha permesso di renderle fruibili al pubblico: Giovanni Maestrini (tel. 349 8195469).

Rinascimento segreto: Urbino accoglie capolavori del 400

Sanno arrivando: grandi opere rinascimentali a Urbino per “Rinascimento segreto”

La grande mostra, coordinata da Vittorio Sgarbi, sta per diffondere le date in cui grandi capolavori rinascimentali poco conosciuti saranno esposti presso il Palazzo Ducale.

Un primo assaggio di questa grande rassegna è già stato elargito il 5 agosto, con l’esposizione della pala di Giovanni Antonio Bellinzoni da Pesaro, datata 1473.

Rinascimento segreto: a Urbino quello meno conosciuto ma comunque sbalorditivo

Lo spirito della mostra , curata da Vittorio Sgarbi, è proprio quello di tirare fuori da collezioni private, piccoli musei e luoghi poco conosciuti grandi capolavori rimasti in ombra.

Spesso, infatti, soprattutto in luoghi come le Marche, ricche di arte e di fascino storico, sono milioni i tesori che non hanno goduto della giusta visibilità. Ora, in una sede unica al mondo come quella del Palazzo Ducale, da ottobre tanti di questi capolavori saranno rivelati al mondo. Godranno finalmente della giusta visibilità.

Un esempio: la pala di Giovanni Antonio Bellinzoni da Pesaro

rinascimento segreto urbinoIl 5 agosto Vittorio Sgarbi ha dato un piccolo assaggio di quella che sarà la mostra. Ha presentato la pala d’altare di Giovanni Antonio Bellinzoni, artista di Pesaro. La pala è datata 1473.

Riportiamo qualche sua parola:

Chiude una lunga e imperturbata carriera ,fuori tempo massimo, con la notevole pala con la Madonna con il bambino ,e i santi Onofrio, Giovanni Battista, Gerolamo ,un santo vescovo e  Sant’Aiuto inginocchiato, datata 1473 (olio su tavola, cm.128 x 195), Giovanni Antonio Bellinzoni detto Giovanni Antonio da Pesaro. Il pittore era nipote di un Giovanni Bellinzoni ,originario di Parma e trasferito a Pesaro intorno al 1410. Dobbiamo presumere che Giovanni Antonio sia nato attorno al 1415, e che già sia stato attivo con il padre Gigliolo nei perduti affreschi per la rocca malatestiana di Gradara, e in quelli della Chiesa di Santa Maria delle Grazie a Pesaro, un tempo dedicata a San Francesco.

Una mostra assolutamente da non perdere, a pochi chilometri dall’hotel Bramante. Presto un’offerta tutta dedicata ad una degli appuntamenti culturali più importanti di fine 2016.

Crediti immagini: Urbinonews.it